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Forum > > Medicina > > News > > Liberate cavie infette. «È pericoloso toccarle»


Liberate cavie infette. «È pericoloso toccarle»
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MessaggioInviato: 12-5-2006 22:18:39    Oggetto: Liberate cavie infette. «È pericoloso toccarle»

Citazione:
Il blitz era scattato alle 18. Venti animalisti a volto coperto sono entrati in un laboratorio dell’Università Statale, sotto gli occhi dei medici e davanti agli obbiettivi delle telecamere.
Sono scappati con 12 cani, 11 conigli e molti topi. Tutto questo giovedì. Ieri l’allarme: tre conigli sono infettati con il virus «vaccinico », forma attenuata del vaiolo che i medici stavano studiando per mettere a punto nuovi vaccini contro una forma di tumore dell’utero.
Le persone nate dopo il 1980 (dunque non vaccinate contro il vaiolo) entrando in contatto con gli animali potrebbero sviluppare la cheratite, malattia degli occhi che può portare alla cecità. Con un’aggravante: gli animali possono passarsi il virus tra loro.
Se i conigli infetti fossero liberati in città, in campagna, o ancor peggio in un allevamento, i veicoli di contagio potrebbero moltiplicarsi. «Ma in questo caso — avverte Michele Carruba, direttore del dipartimento di Farmacologia, chemioterapia e tossicologia medica dell’università Statale — diventerebbe molto più difficile per l’uomo contrarre la malattia». Gli animali più pericolosi restano tre conigli bianchi dal peso di circa 4 chili, in quanto il virus nei loro corpi è ancora a livello della pelle. Possono contagiare l’uomo anche con una forma secondaria di infezione: «Non si tratta di vaiolo — aggiunge il professor Carrubba —, ma di un vaccino diffuso generalizzato. Presenta pustole ed escrescenze come quelle del vaiolo, ma non non è letale. Lascia però delle grosse cicatrici».
Ieri c’è stata anche una riunione tra prefettura di Milano, Asl e forze dell’ordine voluta dal prefetto Gian Valerio Lombardi. Al termine, viene lanciato l’allarme. «La Asl Città di Milano, informata dal Dipartimento di Farmacologia, Chemioterapia e TossicologiaMedica dell’Università degli Studi di Milano, comunica— è detto nella nota —che sono stati sottratti da quel laboratorio, da ignoti individui, alcuni animali. Fra questi, in particolare, tre conigli vaccinati con un virus vaccinico; sono facilmente riconoscibili da un tatuaggio all’interno dell’orecchio destro recante i numeri 8 o 9 o 10».
Massima allerta negli ospedali e avvertimento ai cittadini: «Non toccate gli animali, se li vedete chiamate immediatamente la polizia locale».E intanto si è scatenata la caccia agli autori del «rapimento». Gli animalisti, probabilmente appartenenti a una frangia estrema del filone anarco-insurrezionalista, avevano il volto coperto, ma hanno agito di fronte ai medici. Racconta uno di loro: «Sono entrati in venti, da un cancello posteriore usato dalle auto. Avevano il volto coperto. Hanno approfittato del congegno elettrico. Avevano studiato bene il "colpo", vista la rapidità e la sicurezza con cui si sono mossi».
Un’assistente di laboratorio è stata strattonata. Poi gli animalisti sono fuggiti con i conigli in braccio. A rischio contagio, in questo momento, sono proprio loro. Intanto, il fronte animalista prende le distanze: «La Lav è estranea al blitz nell’Università Statale». La Lega antivivisezione (Lav) ha marcato la sua estraneità all’incursione dell’altra sera nei laboratori del dipartimento di farmacologia di via Vanvitelli.
Ironia della sorte: il virus vaccinico fu utilizzato per la prima volta dalmedico inglese Edward Jenner, nel 1796, per la formulazione del primo vaccino propriamente detto, quello antivaioloso. L’ultimo caso di vaiolo fu registrato nel 1977 in Somalia, al termine di una campagna mondiale lanciata dall’Oms dieci anni prima. Da allora, nessuno fu più vaccinato.

Fonte: http://www.corriere.it/

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